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Generazione Z e Alpha: gli influencer della cultura

Non guardano la TV, non leggono i giornali e spesso nemmeno ascoltano la radio. Ma questo non li rende disinteressati: semplicemente, la loro dieta culturale è altrove. TikTok, YouTube, Twitch, Spotify e Instagram sono le nuove “edicole” dove la Generazione Z (nati tra il 1997 e il 2012) e la Generazione Alpha (dal 2013 in poi) si informano, si formano e si esprimono.

Nel corso degli ultimi vent’anni, il mondo della cultura pop ha subito trasformazioni radicali, in gran parte alimentate proprio dalle nuove generazioni, in particolare dalla Generazione Z e dalla Generazione Alpha. Queste due generazioni stanno ridisegnando i confini del possibile, influenzando tutto, dalla musica alla moda, dai media all’attivismo sociale.

Cresciuti in un mondo già immerso nella connessione perenne, sono spettatori e creatori al tempo stesso. Il concetto di “prosumer”, cioè produttore e consumatore, è incarnato in pieno: remixano contenuti, partecipano a trend globali, creano linguaggi, e soprattutto influenzano. Influenzano i mercati, le aziende, i brand. Ma soprattutto, influenzano la cultura

Chi sono la Generazione Z e la Generazione Alpha?

La Generazione Z è quella che ha vissuto la transizione tra il mondo analogico e quello digitale, crescendo con l’accesso quasi istantaneo a internet, ai social media e ai dispositivi mobili. La sua esperienza di vita è definita da un’incredibile connessione globale, una consapevolezza sociale crescente e un rapporto molto differente con il lavoro e le istituzioni rispetto alle generazioni precedenti. Questa generazione è, in effetti, il primo gruppo di nativi digitali che, grazie alla costante esposizione a nuove tecnologie, ha sviluppato una comprensione unica dei media digitali e delle piattaforme social.

D’altra parte, la Generazione Alpha è ancora giovane, ma le sue caratteristiche sono già visibili. Crescendo in un mondo ultra-connesso, con tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata, l’Alpha ha una relazione ancora più intima con la tecnologia. Le nuove tecnologie, in particolare quelle immersive, stanno forgiando i primi anni di vita di questi bambini, il che implica che i modi in cui apprendono, comunicano e consumano cultura saranno profondamente influenzati dal digitale e dall’interattività.

L’impatto sui consumi culturali

Una delle caratteristiche più evidenti di Gen Z e Alpha è il modo in cui consumano i contenuti. Mentre le generazioni precedenti si sono abituate a forme di intrattenimento passive come la televisione e la radio, le nuove generazioni sono abituate a un consumo rapido e selettivo. YouTube, TikTok e Instagram sono diventate le piattaforme principali per l’accesso alla cultura popolare. Ma non solo: l’interattività, il passaggio rapido da un contenuto all’altro e la personalizzazione dei feed (determinati dall’algoritmo) hanno cambiato radicalmente il modo di fruire della cultura.

Questa continua esposizione a nuovi contenuti ha accelerato il ciclo delle mode, facendo sì che i trend emergano e scompaiano in tempi brevissimi. I microtrend, che per una persona della Generazione X o dei millennial potrebbero sembrare effimeri o quasi irrilevanti, per Gen Z e Alpha sono il cuore pulsante della loro esperienza culturale. Questi trend non sono solo determinati da grandi media o personaggi famosi, ma emergono dalla rete stessa, dove utenti comuni possono diventare viralmente influenti attraverso il semplice gesto di pubblicare un video, un meme o un hashtag.

L’influenza sui media tradizionali

Gen Z e Alpha non si limitano a essere semplici spettatori; sono attori protagonisti che ridefiniscono il concetto di “fama”. Influencer e creator su piattaforme come TikTok sono diventati vere e proprie celebrità, superando in visibilità anche le star tradizionali del cinema e della musica. Questi nuovi protagonisti digitali rappresentano un cambiamento fondamentale nel panorama mediatico: non sono più solo i media mainstream a stabilire i trend, ma sono i singoli utenti e le comunità online a farlo.

Il fenomeno degli influencer è un perfetto esempio di come la Generazione Z e Alpha abbiano ribaltato il tradizionale sistema delle celebrità. Invece di agire come dei consumatori passivi, questi giovani sono diventati creatori e imprenditori. Utilizzano i social media per costruire un seguito e monetizzare la loro popolarità, creando contenuti che spaziano dalla moda alla musica, dal fitness alla politica.

Cultura partecipativa e socialità digitale

Una delle principali novità portate dalle generazioni più giovani è la cultura partecipativa. Gen Z e Alpha sono cresciuti in un’epoca in cui la cultura è diventata sempre più un processo condiviso. Non sono semplici consumatori passivi, ma partecipano attivamente nella creazione e diffusione di contenuti. TikTok, ad esempio, non è solo una piattaforma per guardare video: è un luogo dove gli utenti interagiscono, remixano, commentano, creano versioni personalizzate di contenuti altrui e avviano sfide virali. Questo ha creato una cultura molto più dinamica, in cui l’interazione sociale è al centro.

L’accessibilità ai social e alle piattaforme di video sharing ha anche abbattuto le barriere tra il “loro” e il “noi”. Gli utenti di Gen Z e Alpha non sono più legati ai confini geografici tradizionali. Un video girato a Milano può diventare virale a Tokyo o in Sud Africa, dimostrando che, per questi giovani, il concetto di comunità è davvero globale.

Il loro impatto sull’attivismo sociale

Oltre a influenzare il consumo culturale, Gen Z e Alpha stanno diventando protagonisti anche nel campo dell’attivismo sociale. L’uso dei social media come strumento per sensibilizzare l’opinione pubblica e organizzare manifestazioni è ormai una prassi consolidata. Greta Thunberg, ad esempio, è diventata il volto simbolo di una generazione che non ha paura di alzare la voce contro i problemi globali come il cambiamento climatico. La sua campagna Fridays for Future, che ha visto milioni di giovani in tutto il mondo partecipare a scioperi per il clima, è un esempio perfetto di come l’attivismo digitale possa tradursi in un impatto concreto.

Le nuove generazioni, inoltre, utilizzano in modo creativo strumenti come i meme e le challenge virali per portare avanti cause politiche e sociali. Black Lives Matter, per esempio, è diventato un movimento globale anche grazie all’uso intelligente dei social e delle piattaforme online. Per Gen Z e Alpha, l’attivismo è un movimento che avviene tanto nel mondo digitale quanto in quello fisico, con una forte enfasi sulla visibilità e sull’empatia digitale.

Indubbiamente, stanno riscrivendo le regole della cultura popolare. La loro influenza è già palpabile in tanti settori, dalla musica alla moda, dalla televisione al cinema, dai social media all’attivismo. Ma questo è solo l’inizio. Poiché questi giovani continueranno a crescere in un mondo sempre più connesso e tecnologicamente avanzato, è probabile che le tendenze che oggi vediamo esplodere in internet siano solo un assaggio di ciò che arriverà nei prossimi decenni.

Per le generazioni più adulte, capire questa trasformazione non è solo un esercizio di osservazione, ma una necessità per rimanere al passo con un mondo che cambia, velocemente e in modo radicale. La cultura pop, da oggi in poi, non sarà più solo una questione di celebri divi o case di produzione potenti, ma un gioco collettivo che ogni membro della società può contribuire a creare.